domenica 3 luglio 2011
Roger Taylor – Il rocker sordo – Intervista – 29.05.2011
In occasione delle celebrazioni per il 40° anniversario dei Queen, il batterista Roger Taylor racconta come, nonostante le difficoltà personali, la band sia ancora una grande forza.
C’è una battuta ricorrente che gira in casa di Roger Taylor. Fategli una domanda, su ogni questione, e la sua risposta è sempre la stessa: “Sette e mezzo è la mia risposta standard“, dice con un sorriso. “Non importa se mi hanno chiesto cosa voglio bere, o cosa voglio guardare in TV o dove voglio andare in vacanza“.
Dietro questo scherzo si cela la verità scomoda che uno dei più grandi batteristi della storia della musica rock ha subito: la drammatica perdita dell’udito. Parlando per la prima volta della sua lotta segreta per ascoltare, Taylor ha rivelato che si è unito alle fila di chi, come il chitarrista Pete Townshend e l’ex batterista dei Genesis Phil Collins, è vittima del mega-volume dei concerti negli stadi.
“Credo che fosse inevitabile e non sorprende dato quello che ho fatto negli ultimi 40 anni, ma almeno sono in buona compagnia“, dice Roger seduto alla scrivania del suo ufficio nella sua casa nel Surrey.
“I livelli sonori sul palco erano così forti che hanno finito per causarmi danni incalcolabili alle terminazioni nervose situate nell’orecchio interno, specie nella parte sinistra, che è il lato del mio rullante.”
E’ stata la moglie di Roger, Sarina, che ha sposato lo scorso ottobre, ad aver notato che il batterista aveva un problema.
“È stata lei che continuava a sottolineare che il volume del televisore era troppo forte. Poi ho iniziato a perdere un dialogo in film e nelle cene e riunioni sociali non riuscivo a capire cosa la gente diceva. Mi sentivo strano e frustrato, tanto da essere giunto al punto in cui stavo iniziando a leggere le labbra. Ho capito allora che il mio udito non era quello che doveva essere.”
Così un test svolto presso la Clinica dell’Udito di Harley Street a Londra ha dimostrato che Roger ha subito la perdita dell’udito in entrambe le orecchie a causa di una prolungata esposizione a rumori forti.
“Ora sto indossando gli apparecchi acustici in entrambe le orecchie“, dice indicando le orecchie non più coperte dalla criniera bionda, il suo marchio di fabbrica in tante copertine dei Queen.
“Quando ho provato gli apparecchi acustici per la prima volta, mi sono immaginato come quel vecchio bislacco sul retro della chiesa con la trombetta acustica infilata nell’orecchio, ma questi apparecchi non si notano e la gente non si rende conto che li hai.”
Quindi, la perdita dell’udito non ti ha reso meno rocker?
“No, ma io sono un rocker più vecchio“, insiste, anche se a 61 anni, abbronzato e vestito con una camicia elegante bianca e pantaloni blu marino, è ancora una gioia per gli occhi e anche per le orecchie grazie alle sue bacchette e al suo falsetto (la sua voce e si estende su tre ottave e mezzo) che ha caratterizzato molte delle canzoni dei Queen;
Roger ha scritto numerosi classici per la band, tra cui Radio Ga Ga e A Kind Of Magic. “La perdita dell’udito non ha influenzato la mia estensione vocale. Riesco ancora a cantare perfettamente ma senza gli apparecchi acustici non sento le parti complesse e tutto diventa indistinto.”
Roger ed il suo nuovo album solista:
La possibilità di essere ancora in grado di cantare le note alte in questo momento della sua vita è rassicurante per Roger, che ha fatto quattro album da solista e dopo 12 anni di pausa prevede di pubblicarne un quinto l’anno prossimo.
“Sono già tre anni che ci lavoro, ma solo quando ne ho voglia.”
Probabilmente è saggio da parte di Roger aspettare ancora, dato che quest’anno l’attenzione è tutta concentrata sui Queen che festeggiano il loro 40° anniversario, reso ancora più straordinario dal fatto che la band, ufficialmente sciolta nel 1993 (Sciolta? E quando mai?? NDR), in realtà apparentemente non ha mai cessato di esistere.
L’imperitura eredità del compianto Freddie Mercury, il continuo successo del musical We Will Rock You e la riunione della band nel 2004 e nel successivo tour con Paul Rodgers dei Bad Company, sono tutte parti della storia di un gruppo che ha venduto oltre 300 milioni di album in tutto il mondo. Per celebrare l’anniversario la Island Records ha ristampato cinque dei più grandi album dei Queen dal 1977 al 1982, una cosa che deve far sentire Roger molto orgoglioso. “Alcuni mi fanno esserlo“, dice pensieroso. “Ci sono pezzi che ora penso non avrei fatto, ma molti di essi mi fanno capire quanto lavoro abbiamo messo nella nostra musica. L’idea alla base di queste riedizioni degli album è quella di convincere la gente a rivedere la loro percezione della band in quanto vi è una visione dei Queen secondo la quale eravamo solo un gruppo. Ora possiamo introdurre gli album ad un nuovo pubblico tecnologicamente avanzato, in modo che il basso sia più definito e il suono è più nitido. Freddie avrebbe amato il remastering”.
Roger e l’allora Freddie Bulsara erano particolarmente vicini dal momento in cui si sono incontrati nel 1971, quando quest’ultimo si è unito agli Smile, la band formata da Brian May, che su ordine dello studente d’arte Freddie fu ribattezzata come Queen. Roger, che aveva abbandonato gli studi in odontoiatria, bighellonava intorno ai club londinesi con Freddie per vedere Jimi Hendrix, i Led Zeppelin e David Bowie, che hanno finito con l’ influenzare il sound della band.
“Stavo pensando a tutto questo qualche giorno fa e poi mi ha colpito il fatto che a Novembre saranno 20 anni che Freddie è morto.” Dice Roger chinando il capo. “Mi sembra impossibile che sia passato tutto questo tempo e ancora sento la sua mancanza. Era il mio migliore amico, il mio uomo migliore. Abbiamo condiviso tanto e gli devo tanto.”
Roger ed il biopic su Freddie Mercury:
Con questi ricordi così belli di Freddie e il contatto periodico con la madre, Jer, e la sorella, Kashmira, si potrebbe supporre che Roger abbia sentimenti contrastanti circa l’imminente biopic interpretato da Sacha Baron-Cohen, già famoso per i ruoli comici di Ali G e Borat, ma sia lui che Brian non potrebbero essere più felici.
“Il casting è ispirato e abbiamo molta fiducia in Sacha perché è un artista incredibilmente intelligente, molto più profondo di quanto non si creda. Lui è molto più alto di Freddie, ma penso che potrebbe davvero sorprendere le persone con questa performance, anche se non ho l’ho visto fare le scene. Non abbiamo ancora avuto modo di arrivare a quello stadio, ma abbiamo dato un sacco di materiale per aiutare Peter Morgan (sceneggiatore dei film Frost/Nixon e The Queen) nella scrittura del film, in modo che potesse ricreare la dinamica e il dialogo che c’era tra noi “.
Quale attore bello e biondo interpreterà Roger non è ancora stato rivelato. “Io non voglio essere coinvolto in questo“, ribatte con un sorriso. “Brian May ed io ci limiteremo a supervisionare la musica.”
L’intervista viene interrotta brevemente da un commento su Rory, la figlia di Roger. “Lei dice che Dragon Attack (scritta da Brian) è una canzone fantastica e la ascolta sempre nel suo iPod“, dice ridendo, e aggiunge: “E’ un giovane medico“. Roger ha cinque figli, di età compresa tra i 31 e gli 11 anni. Lui è felice, però, che suo figlio Rufus si sia impegnato con la batteria senza bisogno di persuasione o di una spinta da parte sua, tanto che ora è in tour con il musical We Will Rock You. “E’ un batterista brillante e si unirà a Brian quando si esibirà con Kerry Ellis.”
Con il suo album solista che bolle a basse temperature, Roger è stato occupato a guardare alla BBC2 un documentario sulla band.
“La nostra storia è suddivisa in due parti come carriera e fino alla morte di Freddie e la nostra musica è oggi popolare come lo era allora. E’ una sorta di eterno … reddito.”
Allora, quanto pensi valga tutto questo? “7 e mezzo”, dice Roger, con un sorriso.
Fonte: http://www.queenheaven.it/
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